L'inizio di tutto, i primi tipi di calcolatrice

La nascita delle calcolatrici come le definiamo al giorno d'oggi, è pressoché recente, tuttavia l'umanità, fin dall'antichità, ha sviluppato diversi tipi di mezzi automatici e calcolatori meccanici per il calcolo assistito.
L'abaco, che lo possiamo definire come uno dei primi strumenti di calcolo quasi automatico, veniva già utilizzato in Cina intorno al 2000 a.C.. L'umanità poi, nel corso della storia, ha creato diversi altri tipi di articoli per il calcolo automatico, utilizzabili a seconda del tipo di operazioni aritmetiche e di precisione che si voleva. Tra questi articoli troviamo infatti le tavole matematiche, usate dalle civiltà più progredite, come quella Greca e quella Romana.
Tuttavia un vero e proprio sviluppo delle calcolatrici automatiche, lo abbiamo verso il XVII° secolo con l'invenzione prima dei bastoncini di Nepero e dei regoli calcolatori poi. Fu tuttavia nel 1623 che Wilhelm Schickard costruì il primo vero prototipo di calcolatrice, anche se tutti i vari modelli andarono perduti e se ne fa traccia solo nelle lettere dell'inventore verso Keplero. Successivamente nel 1645, Pascal inventò la conosciutissima Pascalina che però faceva solo addizioni. Fu solo un po' di tempo dopo che il matematico tedesco Leibniz inventò la prima macchina calcolatrice in grado di fare anche le moltiplicazioni, attraverso l'utilizzo di un pezzo meccanico chiamato traspositore, migliorato poi da Giovanni Poleni, che divenne la base delle calcolatrici meccaniche dei secoli successivi.